Da precisi rilievi fonometrici, eseguiti da un’azienda specializzata in località Cristo di Ospedaletto Lodigiano, il rumore proveniente dal traffico ed in particolare dal traffico di veicoli pesanti supera i limiti consentiti e conseguentemente è nocivo per la salute dei residenti. Ciò è evidente anche con valutazione ictu oculi (a colpo d’occhio), così come è di facile rilevazione anche l’inquinamento atmosferico da idrocarburi.
Queste realtà sono sotto gli occhi di tutti i cittadini, ma non sono viste dalla municipalità che nulla di concreto sta attivando per tentare di risolvere il grave problema. La tangenziale o bretella è solo un progetto preliminare sepolto sotto un mucchio di scartoffie e con la scusa della crisi economico-finanziaria chissà quando verrà costruita.
Non ci si preoccupa comunque di trovare una soluzione, almeno temporanea ed intermedia, per alleviare in parte i gravi danni che subiscono i residenti. Non una risposta concreta nonostante più interpellanze .
Bel modo di governare un paese! In compenso opere faraoniche giacciono incompiute, per tacer d’altro.
Una soluzione adottata da tanti comuni italiani, in situazioni analoghe, è stata quella di istituire le Zone a Traffico Limitato, le cosiddette ZTL, attraverso gli strumenti previsti dalle norme vigenti: nel caso di specie una ZTL lungo il perimetro comunale, subordinandone l’accesso al pagamento di un ticket, cosiddetto “ecopass”.
La ZTL che si potrebbe istituire (eventualmente anche in via sperimentale per un anno dalla sua entrata in vigore) potrebbe coprire un arco temporale che va dalle ore 6:00 alle ore 22:00, su una serie di assi viari – nel loro tratto comunale – e, segnatamente, sulle strade provinciali n. 234, 107 e 126, subordinandone l’accesso, come già detto, al pagamento di un ticket denominato “ecopass” secondo tariffe adeguatamente stabilite per i soli veicoli pesanti adibiti al trasporto merci ( con esenzione per le autovetture, bus e motocicli nonché per tutte le categorie di veicoli delle Forze dell’Ordine, dei veicoli di soccorso, nonché dei veicoli muniti di regolare contrassegno speciale per le persone con limitata o impedita capacità motoria e per tutti i residenti all’interno della ZTL).
Precisando l’indirizzo suggerito, corre l’obbligo di richiamare l’art. 7, comma 9 del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 che attribuisce espressamente alla Giunta il compito di procedere all’istituzione ed all’individuazione della Zona a Traffico Limitato (“I comuni, con deliberazione della giunta, provvedono a delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. In caso di urgenza il provvedimento potrà essere adottato con ordinanza del sindaco, ancorché di modifica o integrazione della deliberazione della Giunta…I comuni possono subordinare l’ingresso o la circolazione dei veicoli a motore, all’interno delle zone a traffico limitato, anche al pagamento di una somma. Con direttiva emanata dall’Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale entro un anno dall’entrata in vigore del presente codice, sono individuate le tipologie dei comuni che possono avvalersi di tale facoltà, nonché le modalità di riscossione del pagamento e le categorie dei veicoli esentati.”).
[Tale direttiva, pubblicata con circolare n. 3816 del 21/7/1997 (in Gazzetta Ufficiale n. 213 del 12/9/997), chiarisce che lo strumento della tariffazione degli accessi alle ZTL rappresenta una forma mediata di disincentivazione dell’uso di veicoli a motore ad uso privato a favore di modalità alternative di trasporto e deve essere attuata nell’ambito delle strategie generali di intervento del P.U.T. (Piano Urbano del Traffico). La medesima circolare, alla voce “Tipologia dei comuni” prevede che un Comune possa subordinare l’accesso alle zone a traffico limitato a condizione che:
– sia stata istituita una ZTL ai sensi dell’art. 7, co.9, del C.d.S. e sia stato adottato il Piano Urbano del Traffico (PUT) ai sensi dell’art. 36 del C.d.S.;
– la tariffazione degli accessi alla ZTL sia stata espressamente prevista, all’interno del PUT, quale misura limitativa degli accessi e sia stata effettuata, con dati o valutazioni documentati nella relazione tecnica di accompagnamento del PUT, la verifica della necessità del provvedimento di tariffazione predetto per conseguire gli obiettivi del PUT.
La stessa norma prevede che nel caso in cui non sia stato adottato il PUT la tariffazione degli accessi alla ZTL possa essere attuata, in via sperimentale per un solo anno, a condizione che nella relazione tecnica di accompagnamento del progetto di tariffazione siano precisati gli obiettivi da conseguire con siffatta scelta ed i relativi criteri di verifica. ]
Del resto, la norma del Codice della Strada, non richiede alcun atto del Consiglio Comunale, ma l’istituzione della ZTL rappresenta un atto di governo che compete in via esclusiva alla Giunta. E’ bene sottolinearlo per togliere qualsiasi alibi politico alla Giunta Comunale nel caso volesse invocare la scusa dell’eventuale contrarietà dell’opposizione.
L’istituzione di una Zona a Traffico Limitato ed il relativo ticket ecopass, con specifica finalità ambientale, si
appalesa ormai necessaria, urgente ed indifferibile per fronteggiare i sempre più crescenti disagi e relativi costi che il Comune ed i suoi Abitanti sopportano autonomamente ormai da anni, derivante dal costante traffico di mezzi pesanti proveniente dall’attraversamento del territorio lodigiano, che determina una gravissima congestione del traffico veicolare ed un grave inquinamento ambientale, sì da concludere che è indispensabile, previa istituzione di una Zona a Traffico Limitato, prevedere, nell’ambito delle politiche di mobilità sostenibili, il pagamento di un ticket ecopass.
La destinazione dei proventi derivanti dal pagamento del ticket in questione dovrebbe portare alla realizzazione di interventi,servizi ed opere connessi alla funzionalità del sistema di mobilità ed al miglioramento delle condizioni ambientali e di vivibilità generale del Comune, relative alla viabilità ed alla mobilità.
La modulazione temporale della ZTL e le alternative infrastrutturali possibili rappresentano comunque una valida opzione in linea con le direttive legali ed amministrative.
L’istituzione della ZTL sarebbe comunque un atto privo di effetti immediatamente lesivi, specie nei confronti degli autotrasportatori, ma porrebbe al primo punto l’obiettivo di difendere il diritto alla salute degli Abitanti del Comune. Il percorso che si profila potrebbe incontrare alcuni ostacoli frapposti da categorie professionali corporative, volte a difendere meri interessi economici, in disprezzo della salute e di una serena convivenza degli Abitanti: salute e convivenza serena che sono un obiettivo irrinunciabile di un’azione amministrativa che non esiti a mettere in campo ogni sforzo per rendere effettivo il diritto di residenza degli Ospedalettesi.
Che i trasporti delle merci siano un costo per la collettività, che viene solo minimamente pagato dagli autotrasportatori , dai produttori e dalle logistiche, è da tempo dimostrato ed è dimostrato soprattutto dallo stato dei fatti.
E’ dimostrato anche dall’evidenza che conviene produrre all’estero dove la manodopera è meno onerosa, e poi far percorrere kilometri alle merci. Il costo del viaggio incide sul costo del prodotto in misura limitata, altrimenti si produrrebbe laddove di vende.
Ma il problema è anche un altro.
Oggi il trasporto più conveniente è quello su gomma.
Questo significa, come impatto visibile, una ricaduta in nuove strade, gallerie, ponti, distributori di benzina, raccordi soprattutto elevati, mentre come impatto invisibile ancora più dannoso, una ricaduta di polveri inquinanti più aeriformi, rumore, etc. .
Come si valutano per gli abitanti del Comune queste ricadute ? Chi calcola i danni sanitari alla popolazione in termini di stress e malattie correlate ? (Non si accenna ai tumori visto che le dimostrazioni scientifiche sono sempre opinabili).
Queste risposte ancora non ci sono, ma le domande sono poste da tempo, da quando le “logistiche” hanno invaso selvaggiamente il territorio comunale e provinciale senza una programmazione.
In cambio di un piatto di lenticchie tutto si è permesso senza pensare alla salute dei residenti, delle loro famiglie del loro patrimonio culturale ed economico.
Qualche posto di lavoro, invero, è stato aggiunto dalle logistiche, ma ad appannaggio spesso del lavoro precario e sottopagato che ben meriterebbe adeguati controlli .
E’ moralmente abietto e politicamente scorretto calpestare la Costituzione Italiana la quale si erge a norma primaria della convivenza civile. Ed anche l’art. 41, riguardante l’iniziativa economica privata richiama a doveri cogenti che sembrano essere passati sotto il naso di molte Amministrazioni Comunali (“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”).