
È morto a soli 19 anni dopo aver trascorso la notte in un giaciglio di fortuna allestito in via di Vittorio, sotto il cavalcavia ferroviario a Bolzano. Mostafa Abdelaziz Aboulela era arrivato dall’Egitto in cerca di un futuro migliore. Insieme all’amico Shabaan Alaa, di 32 anni, aveva lavorato come imbianchino in Francia.
I due avevano deciso di andare a Bolzano dopo aver saputo di poter chiedere asilo e ottenere un permesso di soggiorno. “Ci siamo messi in viaggio – ha raccontato il 32enne alla stampa – e quando siamo arrivati ci siamo rivolti all’infopoint di Volontarius in zona stazione. Siamo stati indirizzati alla mensa della Caritas e abbiamo chiesto di poter passare la notte al caldo, ma non c’era posto”.
Il 32enne ha spiegato che i volontari hanno dato la loro disponibilità per un pasto. “Poi però avremmo dovuto andare via, ci hanno detto. Così abbiamo fatto. Abbiamo girato per la città fino a quando non abbiamo trovato un luogo appartato dove poter dormire e proteggerci in qualche modo dal freddo. Siamo rimasti lì fino al mattino, quando sono andato da Mostafa per svegliarlo. Lui però non si muoveva più”.
I soccorritori del 118 non hanno potuto fare nulla per il 19enne che intorno alle 3 della notte tra giovedì e venerdì è morto di freddo. Mostafa avrebbe compiuto 20 anni il 10 gennaio e sognava una vita in Italia. “Volevamo trovare un lavoro – ha raccontato l’amico – e restare qui. Non avevamo un posto dove andare”.
Rimasto solo, Shabaan deve ancora fare i conti con l’inverno da senzatetto, anche se ha ottenuto un letto caldo per qualche giorno.
In Egitto Mostafa aveva finito gli studi e si era poi messo in viaggio nel 2017 lungo la rotta balcanica per arrivare in Francia dove aveva lavorato come imbianchino per qualche mese insieme all’amico.
I due hanno poi deciso di partire per arrivare a Bolzano dove voleva continuare a studiare. “Voleva imparare l’italiano, studiare e lavorare per mandare qualche soldo a casa e aiutare sua sorella ce voleva sposarsi”.
A cura di Gabriella Mazzeo