I residenti si scagliano contro la mancata realizzazione della tangenzialina a Ospedaletto. «La Provincia scarica la responsabilità sul Comune – commenta il segretario della Confsal Stefano Lazzarini, che però qui interviene come cittadino, in rappresentanza dei suoi vicini di casa -. L’assessore Nancy Capezzera sostiene che è la municipalità che ha dato ospitalità a molte logistiche e che quindi doveva preoccuparsi di reperire i fondi per costruire le varianti viabilistiche necessarie. Sulle provinciali 234 Codogno – Pavia e 107, Lodi-Ospedaletto, però, transitano merci che non interessano solo logistiche insediate a Ospedaletto. All’incrocio delle due provinciali si “crepa” di smog e di rumore, mentre Comune e Palazzo San Cristoforo promettono e basta, palleggiandosi le responsabilità. Abbiamo fato dei rilievi fonometrici attraverso un’azienda di Cremona, registrata e abilitata dalla regione. Il risultato è che solamente per 4 ore, 2 di giorno e 2 di notte, sono rispettati i limiti. I livelli equivalenti diurni sono, in media, di 67,7 decibel (contro il limite fissato, già alto, di 65) e quelli notturni di 59,9 (contro i 55 previsti). Rappresentano una reale criticità acustica per la permanenza di persone in edifici residenziali. Ci sono picchi che vanno anche a 90 e dei momenti in cui di notte il rumore è superato di 12 decibel. Questo è uno studio completo che probabilmente porterò davanti al giudice». i residenti di Ospedaletto chiedono che, in attesa della tangenziale, si istituisca, almeno, una zona a traffico limitato, chiusa ai camion dalle 7 alle 22. «Abbiamo scritto una lettera al presidente della Provincia il 23 aprile – commenta Lazzarini -, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta: Facevo presente che ogni due anni le istituzioni sono tenute a rilevare il rumore sulle strade e a comunicarlo. Non mi risulta che lo facciano, eppure non hanno mai risposto. Hanno riempito di logistiche ovunque, creando danni alla popolazione e pochissimi posti di lavoro. La tangenziale di Livraga è stata appalta, quella di Casale anche e per questa? C’è un piano preliminare, ma se va bene la faranno nel 2013. L’ex presidente Osvaldo Felissari l’aveva promessa, questi rimpallano la responsabilità al Comune, il problema rimane in capo ai residenti. I due assi portanti portano traffico che viene da Pavia, Cremona e Lodi. Il comune e la provincia non possono chiamarsi fuori». Lazzarini andrà avanti in questa battaglia. «Ho intenzione di muovermi anche sul piano penale – dice -. La salute è tutelata dalla Costituzione».Cristina Vercellone
[tratto da “Il Cittadino” del 4.7.2011]
Articolo pubblicato il giorno 10 Luglio 2011
In località Cristo appesi alla croce del traffico