
Dal 15 novembre 2019 con l’apertura della bretella che gira intorno alla BTICINO non si è risolto un ca… cappero!
Smog e traffico in località Cristo di Ospedaletto Lodigiano imperversano come prima mentre il Sindaco, che è responsabile della salute e sicurezza dei cittadini, pensa ad altro, pensa in grande… . Molto in grande, rimanendo a… a bocca aperta.
Qualche sindaco con le palle invece difende i propri cittadini!
Maxi-ingorgo dopo la scelta del sindaco di Robecco. Il semaforo usato come potentissimo atto dimostrativo
Tutto è cominciato lunedì scorso, quando il Comune di Robecco ha riattivato il vecchio semaforo sulla Statale 526 «dell’Est Ticino», all’altezza del ponte sul Naviglio Grande, spento da oltre 20 anni. Ma quello è un punto cruciale, un passaggio obbligato, sia per chi, da Vigevano, è diretto a Malpensa e viceversa. Il sindaco Fortunata Barni (lista civica) ha addotto motivi di sicurezza: il ponte è stato costruito a metà 800, ci passano sopra circa 20 mila veicoli al giorno, il traffico peggiora quotidianamente e i pedoni e i ciclisti rischiano seriamente di essere investiti. Non è raro, infatti, vedere tir e camion che, incrociandosi nell’attraversamento, salgono con le ruote sui marciapiedi del ponte.
Ma la sicurezza non è l’unico obiettivo: dopo la riaccensione, il sindaco ha scritto un appello al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, sottoscritto anche dai colleghi di Abbiategrasso, Magenta, Ozzero e Vigevano. «In prima linea ci siamo noi sindaci e laddove cadono ponti o succedono gravi incidenti ne rispondiamo in prima persona — scrive Barni —. Il coraggio e la determinazione non ci mancano, ma a volte le scelte ultime competono agli organi superiori. Ci auspichiamo che si ponga fine a questo immobilismo e vengano rimossi gli ultimi ostacoli che ancora impediscono la realizzazione della Vigevano-Malpensa, opera che il Cipe ha approvato come unico progetto possibile». Se ne parla da 40 anni: una bretella di 18 chilometri, del costo di 220 milioni di euro già stanziati e approvato nel 2018, ma fermo per la strenua opposizione di due comuni contrari, Cassinetta di Luganano e Albairate.