
Il Decreto Legge n. 90/2014, sulla Riforma della P.A., pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 giugno è entrato in vigore il giorno dopo. Si vedrà se sarà convertito in legge entro 60 giorni.
Leggendo il testo del decreto ci siamo soffermati, in particolare, sull’articolo 6, che tratta del “divieto di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza” e che, modificando la norma contenuta in un decreto convertito del 2012, ora stabilisce il divieto per le amministrazioni pubbliche -esclusi gli organi costituzionali- di conferire ai soggetti in quiescenza (sia del settore pubblico, che di quello privato) “incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni di cui al primo periodo. Sono comunque consentiti gli incarichi e le cariche conferiti a titolo gratuito”.
La norma, che è già in vigore, nelle intenzioni del Governo, vuole favorire il c.d. “ricambio generazionale”, ma con la modifica dell’ultimo decreto legge comporta, ad esempio, che un pensionato, sia pubblico che privato, non può diventare assessore di un comune, a meno che non lo faccia a titolo gratuito.
Nel novero dei trombati dal divieto ex art. 6 troviamo anche gli assessori comunali, provinciali e regionali che sono in pensione.
Cosa ci dicono in proposito gli amministratori in quiescenza (in pensione) del comune di Ospedaletto Lodigiano: hanno percepito indennità oppure svolgono la loro “mission” gratuitamente ?
Attendiamo una presa di posizione trasparente.